MARCOBARBIERI
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HoMe (I)
Fluxus



Bruno era un cacciatore di tigri.
Un grande cacciatore, direi il migliore. Tanto abile da avere elaborato una raffinata tecnica personale.
In realtà si chiamava Brunetto, ma per tutti Bruno, così che un nome più severo nascondesse la sua fantasia e la sua tenerezza oltremodo protette dagli spigoli del carattere, dalla sigaretta sempre in bocca, dal suo essere un muratore, toscano, comunista. Per noi era il Nonno Bruno.
Si mosse dalla Lunigiana con la sua famiglia per trovare qualcosa di meglio nel Nord dell’Italia.
Si stabilì in una zona di confine, costruì le case in cui ancora oggi abitiamo e rimase per tutta la vita un muratore, toscano, comunista, ma soprattutto un grande cacciatore di tigri. Il migliore! Grazie a quell’innovativa tecnica di caccia che raccontava nei particolari alle sue tre figlie, una delle quali divenne mia madre.
Al Nonno Bruno capitava di dover indossare un guanto plastificato lungo fino alla spalla. Serviva a proteggere il braccio per i lavori di manutenzione degli scarichi e degli impianti di fognatura.
“Papà, a cosa serve quel guanto lunghissimo?” Chiedevano le sue figlie.
E lui rispondeva alla curiosità infantile con l’immaginazione di chi non smette mai di divertirsi, senza darlo a vedere, sia chiaro!
“Serve per cacciare le tigri! Sto andando a cacciare una tigre!”.
Sei occhi sgranati lo guardavano.
In attesa che ne venissero illustrate le procedure.
“Come prima cosa non bisogna mai perdere la calma di fronte alla tigre, mai! Il guanto vi proteggerà il braccio certamente, ma ci vuole concentrazione e determinazione.
La tigre è feroce, e vi attaccherà. Non bisogna indietreggiare di un passo, ed essere veloci e decisi.
La tigre vi correrà incontro per sbranarvi in un boccone, e avrà le fauci spalancate. E’ proprio in quel momento che bisogna infilare il braccio coperto dal guanto nella bocca dell’animale e andare giù fino in fondo, sfruttandone lo slancio.
Poi, fondamentale, dovete afferrare la punta della coda dall’interno. Stringerla nel pugno. Ed ora, con il braccio sinistro fate leva sul muso dell’animale, che avrà uno sguardo piuttosto allibito, e con la destra, usando tutta la forza che avete, tirate la coda verso di voi. Un gioco da ragazzi! La tigre è rivoltata come un calzino e si allontanerà con la coda, rovesciata, tra le zampe”.
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