MARCOBARBIERI
PHOTOGRAPHY
« < >

A Song from Rwanda (2010/2016)




Il Ruanda, per la sua conformazione territoriale, viene chiamato il paese delle mille colline. E uno tra i più piccoli paesi del continenti africano, con poco più di 25.000 kmq di superficie, ma registra una delle più alte densità di popolazione del continente. Sono passati 25 anni dal 6 aprile 1994, giorno dell’attentato all'aereo con a bordo i presidenti del Ruanda e del Burundi. Da quel momento e per 100 giorni su quelle stesse colline si consumò il terribile Genocidio dell’etnia Tutsi, sostenuto dai gruppi paramilitari di etnia Hutu muniti di armi da fuoco, di machete e bastoni chiodati. Le violenze si diffusero rapidamente in tutta la nazione, coordinate dalle trasmissioni della radio nazionale che invitava a schiacciare gli scarafaggi e ne suggeriva i luoghi dove erano nascosti.

Le milizie uccisero circa 800,000 persone tra Tutsi e Hutu moderati. Nel mese di luglio il Fronte Patriottico Ruandese guidato da Paul Kagame, Tutsi di diaspora ugandese, prese il controllo della nazione.
La crisi ruandese costò milioni di vite umane, circa il 70% del gruppo etnico Tutsi e il 20% della popolazione totale e causò due milioni di rifugiati fuori dal Ruanda e circa 1 milione e mezzo di persone sfollate all’interno del paese. Una prima grave emergenza post-genocidio è stata la questione delle migliaia di accusati di violenze, ancora in attesa di processo. Il governo del Ruanda ha ripristinato il sistema giudiziario tradizionale basato su giurie comunitarie. Durante i processi le corti comminavano sentenze più miti nel caso in cui l’accusato si dimostrava pentito e chiedeva perdono alla propria comunità, dando così possibilità alle vittime di apprendere la verità sulla morte dei propri familiari.

Questa situazione rappresenta in pieno l’unicità del caso ruandese, una nuova convivenza tra vittima e carnefice fondata sul perdono, sulla riconciliazione e sull’identità nazionale e non più etnica. La leadership dell’attuale presidente Paul Kagame, in carica dal 2000, ha favorito questo processo, promulgando una nuova costituzione basata sull’uguaglianza dei diritti e sul rifiuto dell’ideologia estrema su cui si fondò il movimento Hutu Power. D’altro canto però il governo Kagame ha subito molte critiche per la scarsa libertà di parola lasciata agli oppositori e la rigidità del sistema democratico. Nel 2017 ha vinto le elezioni con il 98% di preferenze cambiando la costituzione per poter essere rieletto per il terzo mandato consecutivo.

Un’ulteriore pressante emergenza è quella dei rifugiati. Di rientro dalla diaspora del secolo scorso o in fuga dai conflitti dei paesi confinati, i rifugiati sono stati accolti in campi o villaggi costruiti dal Governo in terreni incolti o improduttivi. Nel distretto di Nyagatare, dove sono stati costruiti molti villaggi di accoglienza, nel 2002 la popolazione era di 8,500 abitanti, mentre nel 2012 il numero è salito a 52,000.

La percezione che si ha del Ruanda ad oggi è quella di un paese stabile e sicuro. Il Governo ha inoltre attuato un taglio importante alla burocrazia e un miglioramento dell’amministrazione, dimostrandosi molto duro verso il fenomeno della corruzione. Questo ha favorito l’impresa e gli investimenti dall’estero. Tanto che da molti il Ruanda viene definito la Svizzera d’Africa, soprattuto dopo aver ospitato nel 2016 il World Economic Forum. Il Ruanda rimane un paese fragile, nonostante l’economia cresca, dai primi anni 2000, in media del 8% l’anno. Gran parte della popolazione, sopratutto nelle zone rurali, vive ancora sotto la soglia di povertà. La sfida del Governo di Kigali è quella di trasformare il sistema produttivo, legato all’agricoltura, in un’economia basata sulla conoscenza tecnica e costruita per fornire servizi, diventando un middle-income country entro il 2020.

Grazie a:
Gabriella Caldelari
[urlExt=https://www.insiemeperlapace.ch[/urlExt]
Il Ruanda, per la sua conformazione territoriale, viene chiamato il paese delle mille colline. E uno tra i più piccoli paesi del continenti africano, con circa 30mila kmq di superficie, con densità di popolazione tra le più alte del continente.
1 / 20 enlarge slideshowhd
Il Ruanda, per la sua conformazione territoriale, viene chiamato il paese delle mille colline. E uno tra i più piccoli paesi del continenti africano, con circa 30mila kmq di superficie, con densità di popolazione tra le più alte del continente.
Maramu si allena nel cortile del Foyer des Enfants dell’associazione Insieme per la Pace, a Masoro. Maramu è nato nel 2000, anno dal quale l’economia ruandese cresce in media di circa 8% l’anno.
2 / 20 enlarge slideshowhd
Maramu si allena nel cortile del Foyer des Enfants dell’associazione Insieme per la Pace, a Masoro. Maramu è nato nel 2000, anno dal quale l’economia ruandese cresce in media di circa 8% l’anno.
Un gruppo di operai è al lavoro per la sistemazione di un traliccio della corrente nell’area rurale nei dintorni di Murambi, Provincia Settentrionale.
3 / 20 enlarge slideshowhd
Un gruppo di operai è al lavoro per la sistemazione di un traliccio della corrente nell’area rurale nei dintorni di Murambi, Provincia Settentrionale.
Gli anziani del villaggio hanno percorso molta strada per presenziare alla riunione nella capanna tradizionale di Rutongo. Trovato un posto a sedere, posano i bastoni a terra.
4 / 20 enlarge slideshowhd
Gli anziani del villaggio hanno percorso molta strada per presenziare alla riunione nella capanna tradizionale di Rutongo. Trovato un posto a sedere, posano i bastoni a terra.
Il Ruanda rimane un paese fragile, con gran parte della popolazione, sopratutto nelle zone rurali, che vive sotto la soglia di povertà. Lo testimoniano le molte abitazioni costruite con i mattoni di fango.
5 / 20 enlarge slideshowhd
Il Ruanda rimane un paese fragile, con gran parte della popolazione, sopratutto nelle zone rurali, che vive sotto la soglia di povertà. Lo testimoniano le molte abitazioni costruite con i mattoni di fango.
Un edificio in costruzione nel centro di Kigali. La sfida governativa è quella di trasformare il sistema produttivo legato all’agricoltura e diventare un middle-income country entro il 2020, con le politiche del programma Vision2020.
6 / 20 enlarge slideshowhd
Un edificio in costruzione nel centro di Kigali. La sfida governativa è quella di trasformare il sistema produttivo legato all’agricoltura e diventare un middle-income country entro il 2020, con le politiche del programma Vision2020.
La TV nel salotto di Emmanuel trasmette la celebrazione della Giornata Nazionale degli Eroi, ogni 1mo di febbraio per ricordare i caduti della nazione. Kigali, quartiere Kicukiro.
7 / 20 enlarge slideshowhd
La TV nel salotto di Emmanuel trasmette la celebrazione della Giornata Nazionale degli Eroi, ogni 1mo di febbraio per ricordare i caduti della nazione. Kigali, quartiere Kicukiro.
Nel distretto di Nyagatare sono state assegnate molte terre e abitazioni ai rifugiati rientrati in Ruanda principalmente da Uganda e Tanzania. Nel 2002 la popolazione della regione era di 8.500 abitanti, mentre nel 2012 il numero è salito a 52.000.
8 / 20 enlarge slideshowhd
Nel distretto di Nyagatare sono state assegnate molte terre e abitazioni ai rifugiati rientrati in Ruanda principalmente da Uganda e Tanzania. Nel 2002 la popolazione della regione era di 8.500 abitanti, mentre nel 2012 il numero è salito a 52.000.
Zula Karuhimbi posa con la nipote davanti alla sua casa di Musamo, nel distretto di Ruhango. Nel 1994 salvò la vita a centinaia di fuggitivi nascondendoli nella propria casa, e affrontò i persecutori sfruttando la sua reputazione di curatrice tradizionale. Si credeva che avesse dei poteri magici e i miliziani temevano che li potesse usare contro di loro. Zula è scomparsa nel dicembre 2018 all'età di 104 anni.
9 / 20 enlarge slideshowhd
Zula Karuhimbi posa con la nipote davanti alla sua casa di Musamo, nel distretto di Ruhango. Nel 1994 salvò la vita a centinaia di fuggitivi nascondendoli nella propria casa, e affrontò i persecutori sfruttando la sua reputazione di curatrice tradizionale. Si credeva che avesse dei poteri magici e i miliziani temevano che li potesse usare contro di loro. Zula è scomparsa nel dicembre 2018 all'età di 104 anni.
Jerome ha 30 anni e ha frequentato gli studi di ingegneria, ma la sua passione è il canto. Ogni domenica si ritrova con il coro della sua parrocchia, in un quartiere di Kigali.
“Il canto mi rende felice e mi aiuta a superare la sofferenza e la solitudine vissuta nel mio passato da orfano”.
10 / 20 enlarge slideshowhd
Jerome ha 30 anni e ha frequentato gli studi di ingegneria, ma la sua passione è il canto. Ogni domenica si ritrova con il coro della sua parrocchia, in un quartiere di Kigali.
“Il canto mi rende felice e mi aiuta a superare la sofferenza e la solitudine vissuta nel mio passato da orfano”.
Dal 2008 si registra un nuovo grande flusso migratorio verso il Ruanda: oltre 60mila persone sono state accolte (molte delle quali erano ruandesi di rientro dalla Tanzania). I villaggi di accoglienza, perlopiù costruiti dal Governo in terreni incolti e improduttivi, sono sparsi nella Savana, nella Provincia dell’Est.
11 / 20 enlarge slideshowhd
Dal 2008 si registra un nuovo grande flusso migratorio verso il Ruanda: oltre 60mila persone sono state accolte (molte delle quali erano ruandesi di rientro dalla Tanzania). I villaggi di accoglienza, perlopiù costruiti dal Governo in terreni incolti e improduttivi, sono sparsi nella Savana, nella Provincia dell’Est.
 pigmei Twa rappresentano una delle più antiche comunità autoctoni dell'Africa centrale. In Ruanda rappresentano meno dell'1% della popolazione di e vivono in situazioni di povertà e marginalizzazione, causate dalla perdita dei loro tradizionali ambienti di vita forestali. Una delle principali attività di sostentamento è la costruzione e vendita dell’Imbabura, un piccolo forno a legna tradizionale.
12 / 20 enlarge slideshowhd
pigmei Twa rappresentano una delle più antiche comunità autoctoni dell'Africa centrale. In Ruanda rappresentano meno dell'1% della popolazione di e vivono in situazioni di povertà e marginalizzazione, causate dalla perdita dei loro tradizionali ambienti di vita forestali. Una delle principali attività di sostentamento è la costruzione e vendita dell’Imbabura, un piccolo forno a legna tradizionale.
Un ciclista affronta la salita alle spalle del Rubangura House, a Kigali. Il ciclismo è uno degli sport più seguiti in Rwanda. La nazionale è diventata un simbolo di riconciliazione nazionale e di orgoglio quando conquistò un posto alle Olimpiadi di Londra 2012.
13 / 20 enlarge slideshowhd
Un ciclista affronta la salita alle spalle del Rubangura House, a Kigali. Il ciclismo è uno degli sport più seguiti in Rwanda. La nazionale è diventata un simbolo di riconciliazione nazionale e di orgoglio quando conquistò un posto alle Olimpiadi di Londra 2012.
Il medico tradizionale di Masoro controlla la coltura delle sue erbe curative. Molto spesso lunghi periodi di siccità ne compromettono la coltivazione.
14 / 20 enlarge slideshowhd
Il medico tradizionale di Masoro controlla la coltura delle sue erbe curative. Molto spesso lunghi periodi di siccità ne compromettono la coltivazione.
Un gruppo di ragazze esce dall’aula di un liceo in uno dei quartieri residenziali della capitale. Il Ruanda vanta un’antica e originale letteratura orale basata sulla poesia eroica che costituisce una delle fonti della storia del Paese.
15 / 20 enlarge slideshowhd
Un gruppo di ragazze esce dall’aula di un liceo in uno dei quartieri residenziali della capitale. Il Ruanda vanta un’antica e originale letteratura orale basata sulla poesia eroica che costituisce una delle fonti della storia del Paese.
La parola Umuganda può essere tradotta come “riunirsi per ottenere un risultato”. Dall’inizio degli anni ’60, ogni ultimo sabato del mese, i cittadini ruandesi sono chiamati svolgere lavori di manutenzione e pulizia del bene pubblico.
16 / 20 enlarge slideshowhd
La parola Umuganda può essere tradotta come “riunirsi per ottenere un risultato”. Dall’inizio degli anni ’60, ogni ultimo sabato del mese, i cittadini ruandesi sono chiamati svolgere lavori di manutenzione e pulizia del bene pubblico.
Il Ruanda ha un clima temperato, favorito dall’altitudine. Qui la nebbia è un fenomeno molto diffuso, soprattuto nella zona montuosa del Virunga, come raccontato nell’autobiografia della zoologa amerciana Dian Fossey Gorilla nella Nebbia.
17 / 20 enlarge slideshowhd
Il Ruanda ha un clima temperato, favorito dall’altitudine. Qui la nebbia è un fenomeno molto diffuso, soprattuto nella zona montuosa del Virunga, come raccontato nell’autobiografia della zoologa amerciana Dian Fossey Gorilla nella Nebbia.
Jean Paul era un bambino quando calpestò una mina antiuomo sulla strada che lo portava a scuola, perdendo entrambe le gambe. Nonostante le grandi difficoltà e grazie al sostegno di diverse associazioni è riuscito a completare il percorso di studio fino alla laurea in Economia e a costruire una famiglia. Ha sposato la sua amata Angelique nel 2016.
18 / 20 enlarge slideshowhd
Jean Paul era un bambino quando calpestò una mina antiuomo sulla strada che lo portava a scuola, perdendo entrambe le gambe. Nonostante le grandi difficoltà e grazie al sostegno di diverse associazioni è riuscito a completare il percorso di studio fino alla laurea in Economia e a costruire una famiglia. Ha sposato la sua amata Angelique nel 2016.
Hassan, Price e Ilaria di fronte ad un laptop nel Foyer des Enfants di Remera, gestito dall’associazione umanitaria Insieme per la Pace sin dal 1994.
19 / 20 enlarge slideshowhd
Hassan, Price e Ilaria di fronte ad un laptop nel Foyer des Enfants di Remera, gestito dall’associazione umanitaria Insieme per la Pace sin dal 1994.
Immaculee Milenge visita il bunker sotterraneo di Mulindi, che è stato il quartier generale del movimento FPR nel 1994, al quale Immaculee partecipò attivamente. “Non volevamo vendetta e nemmeno punire i nostri persecutori. Eravamo animati dal desiderio di riunire la nostra gente”.
20 / 20 enlarge slideshowhd
Immaculee Milenge visita il bunker sotterraneo di Mulindi, che è stato il quartier generale del movimento FPR nel 1994, al quale Immaculee partecipò attivamente. “Non volevamo vendetta e nemmeno punire i nostri persecutori. Eravamo animati dal desiderio di riunire la nostra gente”.
ITA - Informativa sui cookies • Questo sito internet utilizza la tecnologia dei cookies. Cliccando su 'Personalizza/Customize' accedi alla personalizzazione e alla informativa completa sul nostro utilizzo dei cookies. Cliccando su 'Rifiuta/Reject' acconsenti al solo utilizzo dei cookies tecnici. Cliccando su 'Accetta/Accept' acconsenti all'utilizzo dei cookies sia tecnici che di profilazione (se presenti).

ENG - Cookies policy • This website uses cookies technology. By clicking on 'Personalizza/Customize' you access the personalization and complete information on our use of cookies. By clicking on 'Rifiuta/Reject' you only consent to the use of technical cookies. By clicking on 'Accetta/Accept' you consent to the use of both technical cookies and profiling (if any).

Accetta
Accept
Rifiuta
Reject
Personalizza
Customize
Link
https://www.marcobarbieriphotography.com/a_song_from_rwanda_2010_2016-r11749

Share on
/

Chiudi
Close
loading